L'importanza della bonifica degli impianti di climatizzazione

Gli impianti di trattamento dell’aria sono utilizzati negli ambienti di lavoro non solo per il controllo termico-igrometrico e per il ricambio d’aria generale, ma anche per l’abbattimento della concentrazione di eventuali polveri o particelle aerotrasportate.

Se non adeguatamente gestiti simili impianti andranno a diffondere all’interno dell’ambiente diverse tipologie di inquinanti come microrganismi patogeni, allergeni, polveri, fibre e agenti chimici, rendendo potenzialmente l’impianto una fonte di rischio per gli occupanti e per i tecnici impegnati in eventuali operazioni di manutenzione. Le operazioni di manutenzione e pulizia sono molto importanti per mantenere gli impianti in buono stato controllandoli regolarmente per assicurare il corretto stato igienico adottando, in caso contrario, tutte le misure preventive a garantire la sicurezza dei lavoratori.

Il documento redatto dall’Inail dal non “Impianti di climatizzazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica” pubblicato grazie ai contributi della Contarp, dalla Consulenza tecnica per l’edilizia e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail insieme all’Associazione italiana igienisti sistemi aeraulici (AIISA), suddiviso in schede va ad approfondire i diversi aspetti della verifica come:

  • l’ispezione visiva;
  • l’ispezione tecnica;
  • la bonifica.

L’opuscolo per ogni fase fornisce diverse indicazioni sui comportamenti, le attrezzature e i dispositivi di protezione da adottare allegando schede di sintesi relative ai DPI da utilizzare per ciascuna delle fasi di lavoro con schede sulle emergenze sulla quale annotare nomi e numeri da contattare in caso di emergenza.

Nella parte iniziale il documento analizza l’importanza degli impianti di condizionamento ricordando come l’uomo sia un soggetto esposto a molti agenti chimici e biologici di diversa natura attraverso l’aria inspirata, il contatto con superfici contaminate e l’ingestione di cibo e bevande. L’uomo inoltre è lui stesso fonte di contaminazione microbiologica attraverso i fluidi biologici, mucose ed epidermide. Nonostante molti dei microrganismi possono risultare innocui, altri possono approfittare delle condizioni favorevoli sviluppatesi nell’impianto di areazione moltiplicandosi e diffondendosi attraverso il normale uso dell’areazione.

Alcuni di questi possono superare l’Unità di trattamento dell’aria (UTA), oppure può capitare che siano generati dall’usura del sistema o dall’impianto stesso e insinuarsi all’interno del sistema di filtraggio. In quest’ottica appare chiaro come gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria siano gli strumento per mantenere ottimale la qualità dell’aria.

I rischi tuttavia a cui sono esposti i lavoratori del settore sono di diversa natura, come ad esempio la possibile esposizione a polveri, fibre e agenti chimici così come biologici in grado di indurre l’insorgenza di una malattia, così come quelli per la sicurezza sono legati all’utilizzo di strumentazione elettrica, tagliente e ai lavori in altezza e spazi confinati, causa di infortuni.

Di seguito alcuni doveri del lavoratore:

  • deve collaborare all’adempimento degli obblighi di legge osservando le disposizioni e le istruzioni fornite dal datore di lavoro;
  • deve utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione collettiva e individuali messi a disposizione;
  • non deve modificare attrezzature e dispositivi o compiere alcuna azione che possa compromettere la sicurezza propria e altrui;
  • deve segnalare immediatamente eventuali mal funzionamenti o deficienze di attrezzature e dispositivi adoperandosi direttamente, nel limite delle proprie competenze e possibilità, in caso di emergenza.

Ricordiamo che secondo il D.Lgs. 81/2008 indica come attrezzatura di lavoro tutte le macchine, apparecchiatura, utensile o impianto (complesso di macchine) impiegato nello svolgimento del proprio lavoro. Le attrezzature inoltre devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e delle direttive comunitarie di prodotto, se dovessero mancare specifiche disposizione basterà attenersi ai requisiti generali di sicurezza indicati nell’allegato V del d.lgs. 81/2008.

Il documento che troverete in allegato, si sofferma sulle conformità europee del prodotto, sulla marcatura CE e riporta un elenco di linee guida, standard internazionali, leggi regionali e nazionali che trattano specifici aspetti della gestione degli impianti.

  • Proponiamo l’indice del documento “Impianti di climaticcazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica” (pdf scaricabile):
    • 1. Introduzione
    • 2. Scopo
    • 3. Impianti di condizionamento
    • 3.1 Lavorare in sicurezza
    • 3.2 Sicurezza delle attrezzature di lavoro
    • 3.3 Normativa e prassi operative di riferimento
    • 4. Ispezione visiva e tecnica
    • 4.1 Ispezione visiva
    • 4.2 Ispezione tecnica
    • 5. Sanificazione
    • 5.1 Unità di trattamento dell’aria
    • 5.2 Condotte
    • 5.3 Componenti di linea
    • 5.4 Terminali aeraulici
    • 5.5 Unità locali
    • 6. Dispositivi di protezione individuale (DPI)
    • 6.1 Generalità
    • 6.2 Requisiti dei DPI
    • 6.3 Criteri di scelta dei DPI
    • 6.4 Indicazioni di scelta dei DPI per le attività di ispezione e/o pulizia degli impianti di climatizzazione

    Schede sui rischi:

    • Ergonomia e movimentazione manuale dei carichi
    • Lavoro in altezza e caduta di materiali/oggetti dall’alto
    • Polveri e fibre
    • Rischio biologico
    • Rischio chimico
    • Rischio elettrico
    • Rischio da rumore
    • Utilizzo di attrezzature e contatto con oggetti

    Schede sui DPI:

    • Ispezione visiva e tecnica
    • Pulizia e sanificazione
    • Pulizia del cantiere - facchinaggio - trasporto
    • In caso di emergenza

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