La sicurezza sul lavoro nelle attività svolte in spazi confinati
I lavori svolti in ambienti confinati sono da sempre considerati tra i più pericolosi per le particolari caratteristiche di questi luoghi di lavoro. Per tale motivo, risulta utile evidenziare alcune procedure operative necessarie a prevenire incidenti (spesso molto gravi ed anche mortali) e ad aumentare il livello di sicurezza sul lavoro di coloro che operano in ambienti confinati.
Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo. Alcuni esempi di luoghi di lavoro, classificati come spazi confinati sono:
- Serbatoi;
- Silos;
- Reti fognarie;
- Cisterne e vasche;
- Camere di combustione all'interno di forni;
- Tubazioni;
- Ambienti con ventilazione insufficiente o assente.
Per approfondire l’argomento si può fare riferimento ad un interessante documento, realizzato dal gruppo di lavoro “Ambienti confinati” della Regione Emilia Romagna ed intitolato “Istruzioni operative in materia di sicurezza ed igiene del lavoro per i lavori in ambienti confinati”. Nel testo, oltre ad essere descritti i rischi presenti in tali luoghi di lavoro, vengono fornite delle rigorose indicazioni sulle procedure da adottare nello svolgimento di lavori all’interno di spazi confinati. Le principali fasi operative previste sono le seguenti:
- Nomina del Responsabile degli interventi;
- Valutazione rischi e procedure di lavoro e salvataggio;
- Briefing iniziale;
- Verifiche iniziali delle attrezzature e dei luoghi;
- Segregazione dell’ambiente di lavoro;
- Predisposizione dei punti di accesso e di uscita;
- Ventilazione, bonifica ed analisi atmosfera interna;
- Autorizzazione all’ingresso;
- Svolgimento dell’attività nello spazio confinato;
- Messa in sicurezza del sito;
- Debriefing finale.
La fase di lavoro vera propria comincia con l’autorizzazione all’ingresso da parte del Responsabile dell’intervento. L’accesso di un lavoratore in un ambiente confinato può essere consentita solamente in presenza di un altro lavoratore, incaricato di sorvegliare lo svolgimento dell’attività dall’esterno del sito. Inoltre, è necessario che colui che svolge l’attività sia dotato di una specifica imbracatura collegata mediante fune ad un argano con un treppiedi installato appena al di fuori dello spazio confinato.
L’attrezzatura di emergenza di cui deve essere provvisto il lavoratore dovrà essere costituita da:
- Apparecchiatura per la rilevazione del livello di ossigeno e di gas pericolosi;
- Kit respiratorio di emergenza;
- Segnalatore acustico per richiesta di soccorso. Di tale segnalatore dovrà essere provvisto anche il lavoratore addetto alla vigilanza così da poter avvertire il proprio collega della necessità di abbandonare il sito;
- Ricetrasmittenti da utilizzare per lavori in spazi confinati in cui non è possibile la visione diretta del lavoratore al’interno del sito;
- Adeguati mezzi di estinzione da utilizzare qualora ci si trovi ad operare in ambienti a rischio incendio.
In caso di presenza di atmosfere esplosive all’interno dell’ambiente confinato è fortemente consigliato l’utilizzo di attrezzature rispondenti alle norme ATEX.
Per lavori prolungati è necessario prevedere delle pause di 10 minuti ogni mezzora, in modo da consentire al lavoratore di recuperare energie.
Per quanto riguarda la fase conclusiva dei lavori è necessario che il Responsabile degli interventi, prima di dare il via alle operazioni di messa in sicurezza del sito, verifichi personalmente lo stato dei luoghi di lavoro.
Infine, uno strumento molto utile, per migliorare la sicurezza sul lavoro degli addetti, è quello di effettuare un debriefing finale. In tal modo si potranno analizzare gli elementi positivi ma anche le criticità emerse durante i lavori, garantendo degli standard di sicurezza migliori per i successivi lavori in spazi confinati.
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